Archive for the ‘psicologicando’ Category
Figure gestaltiche in groove elettronico
Quattro leggi della psicologia della Gestalt della percezione illustrate a tempo di elettronica dai francesi Arnaud Chauveau, Gael Le Guirinec e Simon Foucher. Il video stesso, realizzato con montaggi a 1 (cioè una serie di fotogrammi fissi in sequenza) vorrebbe (credo), illustrare il fenomeno del movimento phi, o movimento stroboscopico apparente. Leggi il seguito di questo post »
Quella malinconia da terza minore
Luogo comune musicale: gli accordi minori sono “tristi”, quelli maggiori “allegri”. Perchè il nostro sistema nervoso reagisca a questi diversi suoni assegnandogli queste due categorie emotive, è un mistero. Alla Tufts University (Massachussetts) ci hanno fatto su qualche esperimento. E hanno scoperto che la “terza minore” si manifesta anche nelle intonazioni del linguaggio umano. Lo studio è stato riportato da Scientific American. Leggi il seguito di questo post »
A ciascuno la sua visione, e la sua corteccia visiva
Ernst Gombrich usava l’espressione The beholder’s share (la parte dello spettatore) per descrivere i meccanismi innati e le conoscenze acquisite del sistema visivo che intervengono quando si guarda l’ambiente o un’immagine. Che l’osservatore ci metta del suo, in ciò che vede, lo si sapeva già da tempo. Fenomeni come le illusioni ottiche lo dimostrano. Il problema è stabilire quanto la visione cambia da una persona all’altra. Qualche barlume (scusate la metafora visiva) arriva da uno studio dello University College London e pubblicato su Nature Neuroscience. Leggi il seguito di questo post »
Estetica darwiniana, il racconto di Denis Dutton
Un approccio darwiniano all’estetica, proposto dal filosofo neozelandese Denis Dutton, autore di The Art Inistinct: Beauty, Pleasure, and Human Evolution. Il video è molto bello, per i curatissimi disegni “in motion”, e per la suggestiva teoria esposta attraverso di essi. In breve: il comportamento noto come esperienza estetica – dice Dutton – è presente in uomini di ogni cultura, e lo si può riscontrare anche in quelle antiche, e perfino preistoriche (sembra un po’ azzardata l’idea che le “punte di freccia” di 2.5 millioni di anni fa avessero funzione estetica). Perciò, argomenta il filosofo, questa peculiare attività – la percezione della “bellezza” – potrebbe avere radici genetiche, ed essere emersa nel corso dell’evoluzione modellata dalla selezione naturale e sessuale. Vero o falso? Leggi il seguito di questo post »
anamorfosi e misteri percettivi
L’artista inglese Julian Beever è bravissimo. La sua è una “street art” tutta particolare, perchè in mezzo alle città crea mondi fantastici e rocamboleschi. I passanti possono farne parte e camminarci dentro, proprio come nella città reale (fig. 1, clicca sull’immagine per aprire la galleria). Leggi il seguito di questo post »