Archive for ottobre 2010
Spettri e cultura scientifica
“Si aggira un nuovo spettro in Italia”, dice lo scrittore Antonio Pascale,(autore di Scienza e Sentimento) in questo articolo su Limes. E’ un giovane di buona cultura, contestatore di innovazioni tecnologiche, specie quando hanno risvolti economici (e implicano qualcosa di altamente immorale: fare profitto), e applicazioni in settori delicati, come i rifiuti, l’agricoltura o l’energia. Le sue fonti di informazione sono Beppe Grillo, e i blog di scienziati indipendenti. Ha tante caratteristiche, che Pascale enumera minuziosamente.
Anna Posillipo in painting
Anna Posillipo è regista radiofonica (attualmente a Radioanch’io su Radio1 Rai), giornalista e pittrice. Il suo lavoro è fatto di suoni e parole, di minuti contati nella rigorosa cornice temporale di una trasmissione. Dal mondo sonoro e pubblico della radio passa a quello visivo della pittura, privato e intimo. Attraverso pennellate a volte leggere e analitiche, altre più esuberanti e sgranate, cattura i suoi personaggi. Che non sono solo figure umane: nei suoi quadri si incontrano anche oggetti, angoli di città, profili di paesaggi lontani, che sembrano voler raccontare all’osservatore qualche storia difficile o sorprendente.
I credenti secondo google
Se su google.com si inserisce la frase Why are … so (sostituendo i puntini con i credenti a una data religione) si ottengono – grazie al sistema di completamento automatico della ricerca, che mostra le queries più frequenti – varie domande non proprio gentili, almeno nei confronti dei cristiani e dei mussulmani. Qualcuno ci ha cavato fuori un diagramma di Venn, che mostra caratteristiche condivise (o meno) tra le varie confessioni. Ciò mostrerebbe in maniera oggettiva (alla fine sono solo algoritmi), aspetti legati alle varie religioni. Leggi il seguito di questo post »
Rifiuti in Italia, un po' di dati
A Terzigno fanno la guerriglia contro la nuova discarica, e come spesso avviene, l’evento del giorno fa tornare attuali vecchi interrogativi. Di quelli che normalmente si lasciano sospesi in qualche angolino della mente dove si tengono accatastati i temi sulla vita civile, sulla “coscienza da cittadino”. Domande anche banali, a cui ci piacerebbe rispondere, senza però avere idea di come fare. Ci provo, prendendo un po’ di dati generali dal rapporto Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) sui rifiuti urbani 2009, che si può scaricare qui. Leggi il seguito di questo post »
Rifiuti in Italia, un po’ di dati
A Terzigno fanno la guerriglia contro la nuova discarica, e come spesso avviene, l’evento del giorno fa tornare attuali vecchi interrogativi. Di quelli che normalmente si lasciano sospesi in qualche angolino della mente dove si tengono accatastati i temi sulla vita civile, sulla “coscienza da cittadino”. Domande anche banali, a cui ci piacerebbe rispondere, senza però avere idea di come fare. Ci provo, prendendo un po’ di dati generali dal rapporto Ispra (Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale) sui rifiuti urbani 2009, che si può scaricare qui. Leggi il seguito di questo post »
Attivismo geografico 2.0
Map activism, in una parola maptivism: mappare le emergenze, le crisi politiche, le guerre, i disastri ambientali. Posizionare sulla superficie del globo qualsiasi problema o evento di interesse pubblico mediante crowdsourcing, distribuendo il lavoro nel network della gente, con ogni persona che diventa un potenziale nodo, un attivista della mappatura. Gli esperimenti di map activism sono sempre di più, si può leggere in questo articolo su Limes. Leggi il seguito di questo post »
Fumo, cenere e paure nucleari
Notizie vecchie, notizie nuove. Almeno per qualcuno. Comunque ogni tanto conviene ripescare quelle vecchie e già note, perché potrebbero essere utili a tutti. Sono talmente contro intuitive da essere sempre attuali. Come questa, uscita su Scientific American nel dicembre 2007. Leggi il seguito di questo post »
Evoluzione gioconda
Evoluzione dell’immagine mediante (dice l’autore) l’algoritmo Montecarlo, (credo si tratti di questo, ma invito gli esperti a precisare) usando la Gioconda di Leonardo come riferimento. Il risultato è comunque molto figo.
le.p.
Storia dell'arte darwiniana
Il primo corso di storia dell’arte all’università ha di solito un titolo tipo “metodologia della ricerca storico-artistica”. Alla prima lezione, quasi sempre ti fanno vedere due diapositive, una di Giotto e una di Michelangelo o Leonardo o Raffaello. E ti spiegano che per studiare l’arte, prima di tutto, bisogna evitare di cadere nell’ “errore vasariano”. E cioè evitare di considerare la storia dell’arte, come aveva fatto Giorgio Vasari scrivendo le Vite de’ più eccellenti pittori, scultori, e architetti, come un progresso da forme di rappresentazione rudimentali, ad altre sempre più raffinate. Leggi il seguito di questo post »